Scacco all’Ictus, mossa riuscita

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Più di duemilacinquecento giornali sti da Aosta a Palermo, 850 in Lombardia e altrettanti a Roma e nel Lazio, ma anche tredici a La Spezia, dodici ad Ancona, dieci a Potenza, sei a Vibo Valentia.Le adesioni alla campagna di prevenzione “Scacco all’Ictus” promossa dalla Casagit in collaborazione con l’associazione Alice Italia onlus hanno superato le attese non solo sul piano numerico, ma anche su quello “geografico”, con una distribuzione capillare gestita attraverso una rete di trentacinque strutture sanitarie, con medici specialisti, neurologi e chirurghi vascolari e personale infermieristico e volontario.

Un risultato significativo per lo spessore sanitario e sociale dell’iniziativa, ma anche per il suo valore educativo. È dimostrato infatti che attraverso pochi accertamenti clinici “di routine” e un più corretto stile di vita è possibile prevenire l’ottanta per cento dei casi di Ictus.

Non meno decisivi sono poi la conoscenza dei fattori di rischio e la capacità di riconoscere i sintomi della malattia, campanelli d’allarme inequivocabili, da non sotto valutare. Questi gli obiettivi dello screening. Grazie alla specifica esperienza dei medici e dei volontari di Alice Italia e alla strumentazione messa a disposizione dalla Sicve è stato possibile, senza alcun costo per gli assistiti, realizzare una campagna di prevenzione che ha “suggerito” a più di un giornalista di avviare percorsi di approfondimento diagnostico, ad altri di presentarsi dal medico curante per un controllo e per un’eventuale modifica di terapie già prescritte ma divenute, nel tempo, inadeguate.

“In un caso – sottolinea Paolo Binelli, presidente di Alice Italia – i medici hanno verificato la presenza di una stenosi importante e asintomatica della carotide, uno dei fattori di rischio più seri, al pari della fibrillazione atriale. Il problema è stato trattato con tempestività e adeguatezza”, detta in concreto il nostro iscritto è stato trasferito dall’ambulatorio al reparto e operato alla carotide dopo poche ore. I risultati definitivi dello screening si conosceranno solo in autunno, quando tutte le schede con i referti saranno state tutte classificate. Dalle prime verifiche emerge già, tuttavia, l’accertamento di episodi di fibrillazione atriale in una quota di soggetti che oscilla tra il quattro e il cinque per cento del totale, in linea con le medie nazionali. Colleghi spesso inconsapevoli di essere a rischio.
“E anche questa è una dimostrazione del valore di iniziative di prevenzione su vasta scala come quella promossa con Casagit – commenta ancora l’ingegner Binelli -. Una possibilità concreta di innalzare il livello di conoscenza di una malattia le cui conseguenze possono essere devastanti per la persona. La collaborazione con la Cassa dei giornalisti è stata preziosa in ogni senso”.

Lo screening
Lo screening prevedeva la compilazione di un questionario, un esame glicemico, la misurazione della pressione arteriosa, un ecodoppler carotideo e un colloquio con un medico.
Pochi minuti, forse determinanti, sicuramente utili. Un’ultima annotazione: la campagna di prevenzione è stata accolta con interesse dai colleghi, che hanno rispettato gli appuntamenti e che non hanno esitato, in casi fortunatamente limitati e circoscritti, a segnalare il non completo rispetto del protocollo previsto. È accaduto a Milano e chi lo ha fatto ha ottenuto una tempestiva risposta dalla presidenza di Casagit con la possibilità di ripetere il test in altra sede e nei prossimi mesi. Infatti tra settembre e ottobre termineremo la campagna con gli screening nelle città di Bologna, Milano, Trento e Bolzano.